I giovani fisici del Calzecchi Onesti in cerca di Scienza / 3. Tappa a Brera. “Troppe opere tolte al nostro Fermano. Porterebbero turismo”
Terza tappa del diario che sta portando i giovani fisici del Calzecchi Onesti di Fermo fino al Cern di Ginevra. Una tappa di cultura.
*Una visita alla pinacoteca di Brera a Milano apre gli occhi a un profondo stupore e allo stesso tempo genera un pensiero polemico. Camminando per le stanze e osservando le varie opere, un visitatore marchigiano può notare come questa raccolta sia in parte costituita da quadri o polittici strappati alle nostre zone.
Possiamo, per esempio, notare come vi siano opere provenienti da paesi della provincia fermana (Monterubbiano) e dalle altre province (Camerino, Fabriano…). Il dubbio che sorge in noi è “perché un’opera che viene a malapena considerata dai visitatori si trova ad arricchire una già vasta collezione, quando invece potrebbe trovarsi in una chiesetta locale e valorizzare il territorio?”.
Alcuni eventi storici hanno portato queste opere nel capoluogo lombardo (Campagne Napoleoniche) e tutt’ora qui si trovano. Il paradosso è evidente, da anni tra gli italiani vi è la pretesa di ritornare in possesso della Gioconda, emblema del trafugamento di molte opere italiane all’estero.
Perché allora opere che si trovano a Milano non vengono restituite ai paesi marchigiani in cui erano custodite in passato? Sarebbe un ottimo slancio turistico in particolare per le città di Camerino e Amandola, già lesionate dal sisma. Ai lettori l’ardua sentenza.
Alessandro Camilli e Niccolò Decembrini
5ASA e 5BSA del TCO

La città di Camerino nelle mani di San Venanzio. Polittico di San Domenico di Carlo Crivelli.

Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista, Felice da Cantalice, Andrea e Caterina di Pietro da Cortona. Proveniente dalla Chiesa dei Cappuccini di Amandola.

Deposito di opere d’arte.

In fondo alla sala, dietro alla zona per il restauro: Polittico di Monterubbiano, Pietro Alamanno.